Nelle zone di campagna, la pianta del noce ha sempre avuto un significato e un fascino davvero particolari. Il suo alto fusto dallโampia chioma, le sue dimensioni maestose e la grande longevitร , fanno del noce il re degli alberi da frutto.
In passato, lo si poteva trovare vicino ad ogni casa di contadino. Questa pianta regalava ombra in estate, frutti da consumare durante lโinverno ed anche un ottimo legname resistente e pregiatissimo per la fabbricazione dei mobili.
I suoi frutti trovavano un largo impiego nella cucina popolare: dalle semplici merende con pane e noci, allโutilizzo per preparare liquori aromatici, torte ed anche salse.
Anche Alessandro Manzoni ne โI promessi sposiโ dedica uno spazio importante alla pianta di noce e al โMiracolo delle nociโ. Quando Fra Galdino arriva a casa di Lucia per la โcerca delle nociโ per il convento, racconta ad Agnese la storia del miracolo delle noci compiuto da Padre Macario. Questo frate cappuccino un giorno vide dei contadini che stavano tagliando un noce ormai seccato. Chiese al proprietario di risparmiarlo, promettendogli che quellโalbero avrebbe prodotto piรน noci che foglie. In cambio il frate avrebbe preso una parte delle noci. Come promesso il noce offrรฌ quellโanno un raccolto straordinario. Il proprietario purtroppo morรฌ ed il figlio non volle rispettare lโimpegno del padre e cacciรฒ via il frate, ma al posto del mucchio di noci che teneva nel granaio si ritrovรฒ un mucchio di foglie secche. La notizia del miracolo si diffuse rapidamente e quellโanno il convento ricevette cosรฌ tante elemosine in noci che potรฉ ridistribuirle ai poveri.
Mia suocera mi parlava di una storiella legata alle noci, che le raccontavano quando era piccola. Alcuni contadini che rientravano dal lavoro dei campi, passavano tutte le sere vicino ad una vecchio palazzo abbandonato. Appena arrivati lรฌ vicino, iniziavano a camminare sempre piรน rapidamente e in silenzio, guardandosi intorno con circospezione.
Secondo molte persone in quel palazzo โci si sentivaโ, ossia si avvertivano rumori o voci estranee allโumano.
Una sera passando vicino ad una finestra del palazzo scorsero due piccole fiammelle che rompevano appena il buio fitto di quella stanza. Quando furono ancora piรน vicini udirono una voce flebile, che era una via di mezzo fra una preghiera ed un lamento: โUna a te, una a me. Una a te, una a me. Una a te, una a me,โฆโ recitava pian piano quella vocina.
I contadini, presi dallo spavento, si allontanarono a gambe levate e appena arrivati a casa si misero a parlare di quanto era successo. Arrivarono subito alla conclusione che avevano assistito alla spartizione delle anime (le fiammelle) fra un angelo ed un demonio.
Lo strano episodio si ripetรฉ anche la sera successiva e la sera dopo ancora. I contadini erano ormai decisi a cambiare strada, anche al costo di allungare il percorso verso casa di mezzโora, senonchรฉ la mattina scoprirono la veritร .
Vennero a sapere che il proprietario del podere che si trovava lร vicino, aveva scoperto due ladri di noci che ogni sera andavano a spartirsi il prezioso bottino in una stanza dellโantico palazzo.
Da sempre esiste una correlazione fra il noce e il mondo โinfernaleโ, che col tempo ha dato luogo anche ad alcune superstizioni. In certe zone di campagna si dice ancora oggi che non si deve mai dormire sotto lโombra di un noce perchรฉ ci si puรฒ risvegliare con la febbre o con forti mal di testa. Unโaltra credenza popolare sostiene invece che se le radici del noce arrivano sotto la stalla, fanno ammalare il bestiame.
Questa credenza รจ comunque avvalorata dal fatto che le radici del noce contengono una sostanza tossica per le altre specie vegetali. Per questo gli alberi di noce sono molto spesso isolati.
Proverbi sulle noci:
- Donne, asini e noci, voglion le mani atroci
- Noci e pane, pasto da villano; pane e noci, pasto da spose
- Ogni vento non scuote il noce
- Pane, noce e fichi secchi, ne mangerei parecchi
- Per Santa Croce, pane e noce
- Uno fa le veci, e l’altro ha le noci
- Ombra di noce, ombra di padrone sono due ombre birbone
La noce รจ legata anche ad un altro ricordo, stavolta della mia infanzia. Si tratta di un biscottino alle noci che mangiavo da piccola per la festa di compleanno di una mia amica.
Vi propongo la ricetta recuperata proprio da questa mia amica, fra le vecchie ricette di sua mamma.
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๐๐ป๐ด๐ฟ๐ฒ๐ฑ๐ถ๐ฒ๐ป๐๐ถ:
- Farina tipo โ00โ gr.250
- Burro freddo gr.100
- Zucchero semolato gr.100
- Polvere di mandorla gr.100
- Lievito chimico per dolci gr.4
- Sale un pizzico
- Uova n. 2
๐๐ป๐ด๐ฟ๐ฒ๐ฑ๐ถ๐ฒ๐ป๐๐ถ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ ๐ฑ๐ฒ๐ฐ๐ผ๐ฟ๐ฎ๐ฟ๐ฒ:
- Un uovo sbattuto
- Gherigli di noci q.b.
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Tagliate il burro freddo di frigorifero a dadini piccoli e lavoratelo con la farina tipo โ00โ (sabbiatura). Mescolate insieme lo zucchero semolato, la polvere di mandorle, il lievito chimico e il sale e uniteli al composto di burro e farina. In ultimo unite le uova e lavorate velocemente il composto. Formate un panetto, appiattitelo bene, e avvolgetelo con la pellicola per alimenti. Fatelo riposare in frigorifero per almeno unโora. Trascorso il tempo di riposo, appiattite il panetto con il mattarello fra due fogli di carta da forno e formate i biscotti utilizzando una formina.
Disponete i biscotti su una placca rivestita con carta da forno, spennellateli con lโuovo sbattuto e posizionate su ciascun biscotto mezzo gheriglio di noce. Cuoceteli in forno preriscaldato a 180ยฐ per 15 minuti circa.
Variante con confettura di lamponi
Dopo aver formato i biscotti spennellatene una metร con lโuovo sbattuto e cuoceteli a 180ยฐ per 15 minuti circa. Una volta cotti fateli raffreddare. Farcite i biscotti (non dorati con lโuovo) con la confettura di lamponi e disponete sopra il biscotto spennellato con lโuovo. Guarnite con pochissima confettura o con del cioccolato fondente fuso a bagno-maria ed un gheriglio di noce.
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