La farinata di cavolo nero Γ¨ un piatto antico che appartiene alla tradizione culinaria toscana e si presenta in diverse varianti. Eβ una di quelle ricette che nel corso degli anni si sono perse pian piano e che invece, come tante altre, meritano di essere ricordate. Si tratta di una preparazione semplice e con poveri ingredienti ma dal risultato molto sostanzioso.
La farinata Γ¨ legata al periodo invernale dellβanno quando, con le prime gelate, le foglie lunghe e accartocciate del cavolo nero si insaporiscono ancora di piΓΉ. Lβolio nuovo, frutto prezioso della prima frangitura, riesce inoltre a impreziosire questo piatto sprigionando i suoi profondi aromi.
La farinata con il cavolo nero era chiamata anche farinata di magro oppure farinata con le leghe perché così vengono chiamate le foglie di cavolo nero a Firenze.
Come ricorda ancora qualche anziano quando una volta si decideva di fare la farinata, ne veniva preparata una grande quantitΓ specialmente nelle famiglie contadine con numerosi componenti e tante erano le scodelle riempite. Se avanzava, il giorno dopo o la sera stessa, veniva messa a scaldare sulla cucina economica oppure si tagliava a fette e si arrostiva sulla gratella sul focolare o sopra la cucina economica. Addirittura si poteva riscaldare anche intera, bastava rovesciare direttamente la scodella, si metteva intera sopra il piano della cucina economica e sulla farinata si formava una crosticina croccante e appetitosa. La si rimangiava ancora per qualche giorno ed era un piatto davvero completo.
Ingredienti per la cottura dei fagioli:
- Fagioli cannellini secchi gr.200
- Una costa di sedano
- Una carota
- Un mazzetto di salvia
Ingredienti per la farinata:
- Farina gialla bramata gr.150/200
- Cavolo nero due mazzetti piccoli (circa gr.500)
- Rigatino 3 fette
- Concentrato di pomodoro un cucchiaio scarso
- Una costa piccola di sedano
- Un pezzetto di porro
- Cipolla piccola
- Sale e pepe
- Olio E.V.O.
Procedimento:
La sera precedente mettete i fagioli a bagno in acqua fredda. Al mattino lessate i fagioli con abbondante acqua, una carota, un gambo di sedano e la salvia. Intanto in un tegame mettete la pancetta tagliata a striscioline e fatela cuocere lentamente con un goccio di olio. Unite il porro, la cipolla e il sedano tritati e continuate la cottura a fiamma dolce. Aggiungete il concentrato di pomodoro diluito con abbondante acqua di cottura dei fagioli e lasciate sulla fiamma ancora per cinque minuti.
Unite il cavolo nero nettato del gambo duro e ben lavato, tritato grossolanamente a coltello. Fate cuocere per circa venti minuti, salate e pepate unendo, se necessario, altra acqua di cottura dei fagioli. Dovrete mantenere una base molto liquida. Passate al passaverdura metΓ dei fagioli cotti e aggiungeteli al composto. In ultimo versate a pioggia la farina di mais bramata e continuate a mescolare per evitare che si formino grumi. Fate cuocere ancora per trenta/quaranta minuti fino ad ottenere una farinata morbida. Regolate di sale e pepe, unite altri fagioli interi. Servite guarnendo con le fettine di pancetta croccante, un filo di olio e pepe macinato al momento.
Se la farinata βavanzaβ, una volta fredda si puΓ² tagliare a fette e arrostire sul fuoco. Si tratta di un piatto povero e pur elaborato.
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