I FICHI

Gli alberi da frutto compaiono in moltissime fiabe o leggende. Fichi, noci, ciliegi, meli e peri riempiono le pagine di tanti racconti della nostra tradizione popolare. Il fico, fra tutte queste, è la pianta che più di ogni altra è legata fisicamente alla casa. Cresce rigogliosa al riparo, schiacciata contro i muri più soleggiati, come se davvero avesse bisogno di stare in “compagnia dell’uomo”, senza necessità di cure particolari se non la vicinanza all’abitazione.

Basta dare un’occhiata intorno alle vecchie case dei contadini, per notare che anche nella desolazione e nell’abbandono in cui versano oggi, l’unico essere che resiste imperterrito e fedele alla casa è il fico. Quasi attendesse paziente il ritorno di tutte quelle mani che una volta raccoglievano i suoi frutti. Frutti che erano destinati al consumo immediato, come i fichi verdini, oppure conservati essiccati sotto forma di picce, come i fichi dottati e i fichi San Pietro. Le marmellate non erano molto diffuse e, spesso, quando si preparavano, ci si serviva di fichi misti a uva o, a seconda della disponibilità, susine o altra frutta.
Con l’abbandono delle nostre campagne si è persa anche la cultura della gente che le abitava. Qualche traccia di questa si può ritrovare ancora oggi in qualche vecchio racconto, come la versione mugellana della fiaba di “Buchettino”.
Buchettino un giorno disse alla sua mamma: “Mamma, voglio andare al mercato a comprare i fichi”. Andò e comprò tre fichi, uno per sé, uno per la mamma e il terzo gli cadde dalla finestra giù per terra. Dal frutto caduto, il giorno dopo nacque una pianta di fico.

Così Buchettino disse alla mamma: “Mamma, sai che il fico caduto è già nato”. La mattina dopo: “Mamma, sai, che il fichino ha già i fichi?“. La mattina dopo ancora: “Mamma sai che il fico ha i fichi già maturi? Ora vo’ e gli mangio tutti” Così Buchettino salì sul fico ma arrivò l’orco che lo vide e gli disse: “Buchettino, me lo butti un bel fichino col tu santo manino?” Buchettino, furbo rispose: “No, ‘un te lo butto perché tu mi acchiappi!“. “No, ‘un ti fo’ nulla, buttamelo”, provò a rassicurarlo l’orco. Così Buchettino gli lanciò un fico che però cadde proprio sopra i bisogni di un animale. Allora l’orco convinse Buchettino a dargli un fico allungando una mano, così lo catturò e lo portò dentro un sacco alla moglie per cucinarlo. Ma niente paura, è una fiaba a lieto fine. Infatti Buchettino se la cavò nel migliore dei modi. Doveva esser mangiato e invece riuscì a uccidere sia l’orco che l’orchessa, sua moglie.

Modi di dire e proverbi:

  • Anno ficaio, scarso granaio: credenza popolare secondo la quale in un anno in cui si raccolgono molti fichi si miete poco grano
  • Serbare la pancia per i fichi: trattenersi dal mangiare nelle prime portate di un pasto, preservando l’appetito per le ultime e più gustose portate
  • «qui riprendo dattero per figo» (Dante Alighieri: Divina Commedia, Canto XXXIII v.119): ottengo più di quello che ho dato
  • Cogliere i fichi in vetta: fare un’inutile bravata, rischiare per sventatezza o vanagloria, come chi vuole arrampicarsi su un fico per cogliere i frutti più in alto
  • Fare i fichi: fare i capricci, essere molto cerimoniosi, svenevoli, tutti moine e complimenti
  • Il più bel fico del paniere: il pezzo migliore di una collezione o simili. Si usa anche per le persone in senso ironico o scherzoso
  • Tagliare il fico per cogliere i fichi: usare un mezzo eccessivamente drastico, sproporzionato allo scopo voluto, che alla fine produce un danno superiore al vantaggio
  • Quando il villano è sul fico non conosce parente né amico: quando una persona si trova nell’abbondanza non è riconoscente e generosa con nessuno
  • Ognuno è amico di chi ha un buon fico: l’amicizia gratuita è difficile da ottenere
fichi

RICETTA DELLA CONFETTURA DI FICHI NERI, MIELE e MANDORLE

Ingredienti :

  • Fichi neri gr.500
  • Zucchero semolato gr.200
  • Miele millefiori gr.60
  • Scorza grattugiata di un limone biologico
  • Mandorle a lamelle gr.60
  • Succo di limone ml.20

Procedimento

Lavate bene i fichi, asciugateli, eliminate il picciolo e tagliateli a pezzi.

Metteteli in una terrina di ceramica.

Aggiungete lo zucchero semolato, il miele e la scorza di limone grattugiata.

Mescolate bene, coprite con la pellicola e lasciate macerare fin quando lo zucchero si sarà sciolto del tutto.

Mettete i fichi e lo zucchero in una casseruola sul fuoco e portate dolcemente ad ebollizione.

Schiumate e proseguite la cottura fino a raggiungere la giusta densità.

Spegnete il fuoco, unite il succo di limone e le mandorle precedentemente tostate in una padella antiaderente.

Riempite i vasetti di vetro sterilizzati e chiudeteli ermeticamente.

Capovolgeteli fino a quando non si creerà il sottovuoto.

RICETTA DELLA TORTA CON CONFETTURA DI FICHI NERI, MIELE E MANDORLE

Ingredienti :

  • Farina 00 gr.150
  • Polvere di mandorle gr.150
  • Zucchero semolato gr.180
  • Burro fuso gr.120
  • Uova n.3
  • Yogurt intero gr.125
  • Lievito chimico per dolci gr.12
  • Un pizzico di sale
  • Scorza di arancia o di limone grattugiato
  • Confettura di fichi neri, miele e mandorle gr.150
  • Zucchero a velo per spolverare

Procedimento

In una terrina sbattete le uova con lo zucchero semolato, il sale e la scorza di agrume fino ad ottenere un composto soffice e spumoso.

Unite alla montata di uova e zucchero, il burro liquefatto e freddo e lo yogurt.

Setacciate la farina con il lievito e unitela al composto. Aggiungete in ultimo la polvere di mandorle e amalgamate bene gli ingredienti fra di loro.

Foderate con la carta da forno uno stampo a cerniera del diametro di cm.24.

Versate il composto all’interno e con l’aiuto di una tasca da pasticcere oppure con l’ausilio di un cucchiaio distribuite la confettura in modo irregolare all’interno dell’impasto.

Preriscaldate il forno a 180° e cuocete il dolce per 40/45 minuti.

Fate raffreddare la torta e cospargetela con lo zucchero a velo.

Pubblicato da patriziacarpinicooking

Patrizia Carpini vive a Barberino di Mugello e si occupa da anni di cucina. Dopo essersi formata con i più grandi cuochi e pasticceri d'Italia da qualche anno organizza corsi di cucina nel Mugello e cura una rubrica di ricette per il giornale on-line @ilfilodelmugello (https://intavola.ilfilo.net/category/cultura-e-lavoro/ricette/)